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Il fronte temporalesco s’avanzava...

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Il fronte temporalesco s’avanzava

                                    s’estendeva

come muffa su foglio di carta

                                              quella polvere nera

che spora vita attorno

e corrompe il supporto

anche in assenza di vento

 

Così che non puoi sfuggire

 

non puoi sfuggire al vento maestrale

                                                        che sèrrafóce ai fiumi

e corrente fa trepidare

in sua superficie resa crespa da pensieri

 

come non puoi fuggire al contagio

                                     al cambiamento

                                     al nuovo dialogo

che quelle singolarità

                                ostilmente scure

ambiguamente propongono

 

E mentre te ne stai con l’inferno nel ventre

                                     il gelo nelle mani

implorando una barca

che lontano porti

      transumi almeno l’anima

quasi a filo d’orizzonte

si sposta rapido un riflesso

 

un tuo pensiero

                        solitario così

e differente da ogni altro finora

                                                a cui s’aggrappa quieto il sole

 

 

 

(tratta dalla raccolta inedita "Il mestiere e altri accidenti")

 Alberto Rizzi - 09/03/2020 14:59:00 [ leggi altri commenti di Alberto Rizzi » ]

Grazie, Maria Teresa.

Tentare di offrire al lettore un’ipotesi di speranza in queste circostanze, mi sembrava oltremodo utile. Lieto di non essere caduto nel retorico, rischio sempre in agguato, quando si trattano temi come questo.

 Maria Teresa - 09/03/2020 02:56:00 [ leggi altri commenti di Maria Teresa » ]

Una trasmigrazione interiore, dall’angoscia al vento di speranza. Bellissimi versi, intensi

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