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al testo di Alberto Rizzi
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Il fronte temporalesco s’avanzava s’estendeva come muffa su foglio di carta quella polvere nera che spora vita attorno e corrompe il supporto anche in assenza di vento
Così che non puoi sfuggire
non puoi sfuggire al vento maestrale che sèrrafóce ai fiumi e corrente fa trepidare in sua superficie resa crespa da pensieri
come non puoi fuggire al contagio al cambiamento al nuovo dialogo che quelle singolarità ostilmente scure ambiguamente propongono
E mentre te ne stai con l’inferno nel ventre il gelo nelle mani implorando una barca che lontano porti transumi almeno l’anima quasi a filo d’orizzonte si sposta rapido un riflesso
un tuo pensiero solitario così e differente da ogni altro finora a cui s’aggrappa quieto il sole
(tratta dalla raccolta inedita "Il mestiere e altri accidenti") |
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